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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 8
 
originale
 
[8] Haec dicens in me respexit et risit. Nec tamen ego prius inde discessi quam diligenter omnem eius explorassem habitudinem. Vel quid ego de ceteris aio, cum semper mihi unica cura fuerit caput capillumque sedulo et puplice prius intueri et domi postea perfrui sitque iudicii huius apud me certa et statuta ratio, vel vel quod praecipua pars ista corporis in aperto et in perspicuo posita prima nostris luminibus occurrit et quod in ceteris membris floridae vestis hilaris color, hoc in capite nitor nativus operatur; denique pleraeque indolem gratiamque suam probaturae lacinias omnes exuunt, amicula dimovent, nudam pulchritudinem suam praebere se gestiunt magis de cutis roseo rubore quam de vestis aureo colore placiturae. At vero ?? quod nefas dicere, nec quod sit ullum huius rei tam dirum exemplum! ?? si cuiuslibet eximiae pulcherrimaeque feminae caput capillo spoliaveris et faciem nativa specie nudaveris, licet illa caelo deiecta, mari edita, fluctibus educata, licet inquam ipsa Venus fuerit, licet omni Gratiarum choro stipata et toto Cupidinum populo comitata et balteo suo cincta, cinnama flagrans et balsama rorans, calva processerit, placere non poterit nec Vulcano suo.
 
traduzione
 
Cos? dicendo si volt? a guardarmi e rise mentre io restai l? a mangiarmela con gli occhi. Ma, in effetti, perch? mettermi a parlare degli altri particolari quando delle donne la mia unica passione sono sempre stati il viso e i capelli, che prima ammiro in pubblico e poi me li godo in privato. La ragione di questa mia debolezza sta, forse, nel fatto che questa importante parte del corpo, cos? in evidenza e cos? esposta, ? la prima a colpirci; e poi, anche perch? se per le altre parti, gli abiti e i bei colori delle vesti fanno molto, per questa ? solo la bellezza naturale che conta. Del resto un po' tutte le donne, quando vogliono farsi ammirare per la loro bellezza e per le grazie che hanno, si spogliano, buttano via i veli e, tutte compiaciute, mettono in mostra le loro nudit? sapendo che ? un dolce incarnato a far colpo pi? che l'oro di una veste. Ma se - dico per assurdo, e non voglia mai che succeda una cosa del genere - se a una donna, fosse anche la pi? bella, tu le tagliassi via i capelli, la privassi di quel naturale ornamento del viso, venisse pure dal cielo o sorgesse dal mare, figlia dell'onda, fosse pure Venere in persona circondata dalle sue Grazie e accompagnata da tutto lo stuolo dei suoi Amorini, ornata del suo cinto fragrante di profumi e stillante balsami, se si mostrasse calva non potrebbe piacere nemmeno al suo Vulcano.
 

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